Workshop: il gansey “Wick Leaf” – modello di Gordon Reid
09/02/2023
I Ganseys sono i tradizionali pullover dei pescatori, per lo più associati all'industria della pesca delle aringhe lungo la costa della Gran Bretagna, sono pullover molto particolari per la loro costruzione e i pescatori di solito ne hanno due, il migliore è usato nei giorni di festa o per la domenica perchè particolarmente decorato.
Alcuni dei motivi lavorati sui Ganseys sono astratti, ma altri mostrano corde, scale e gradini tutte cose utili e signiicative nella vita quotidiana di un pescatore.
Tradizionalmente, ogni gansey aveva uno schema unico che variava da luogo a luogo e da famiglia a famiglia. Se si verificava un naufragio o un incidente con vittime, i corpi trascinati sulla riva potevano così essere identificati dal loro gansey come provenienti da una particolare città o villaggio e da una particolare famiglia. In questo modo il pescatore poteva essere restituito per la sepoltura.
Ci vogliono circa sei settimane per lavorare a mano un gansey. Di solito erano fatti da madri, mogli e innamorati e gli schemi venivano tramandati di generazione in generazione attraverso il passaparola e non venivano scritti.
Il gansey è lavorato a maglia come un tubo e non ci sono cuciture, viene utilizzato un filato fingering con un ferro noto come 'ferro da pescatore' perché ha una sezione molto piccola
I disegni di Gordon sono ricreazioni da foto di modelli secolari di Ganseys indossati dai pescatori a Wick un borgo scozzese sull’omonima baia e le foto sono oggi visibili al Heritage Museum e appartengono alla Johnston Collection.
Il Gansey a quanto possiamo constatare non teme il trascorrere del tempo poichè è ancora attualissimo, segno che la maglia va oltre le mode e il tempo. Costruito secondo le regole tradizionali, è un capo comodo, unisex, versatile e divertente da lavorare.
Se volete potete lavorarlo con noi, il workshop è in due incontri da seguire a scelta online o in presenza in laboratorio
Per iscrizione e dettagli sul workshop: Il gansey “Wick Leaf”di Gordon Reid